Quaderno I (XVI) § (38) Riviste tipo
Terzo tipo, Critico-storico-bibliografico. Esami analitici di libri, per lettori che non possono, in generale, leggere i libri stessi.
Uno studioso che esamina un fenomeno storico per costruire un lavoro sintetico, deve compiere tutta una serie di operazioni preliminari, che solo in piccola parte, in ultima analisi, risultano utilizzabili. Questo lavoro è utilizzabile invece per questo tipo di rivista, dedicata a un tipo particolare di lettore, al quale occorre, oltre all’opera sintetica, presentare l’attività analitica preliminare nel suo complesso. Il lettore comune non ha e non può avere un ambito «scientifico» che solo viene dato dal lavoro specializzato: occorre perciò aiutarlo con una attività letteraria opportuna. Non basta dargli dei «concetti» storici; la loro concretezza gli sfugge: occorre dargli serie intiere di fatti specifici, molto individualizzati. Un movimento storico complesso si scompone nel tempo e nello spazio da una parte e in piani diversi (problemi speciali) [dall’altro,] anch’essi scomponibili nel tempo e nello spazio. Un esempio: l’Azione Cattolica. Essa ha avuto sempre una direttiva centrale e centralizzata, ma anche una grande varietà di atteggiamenti regionali nei diversi tempi. L’Azione Cattolica nata specificatamente dopo il ’48 era molto diversa da quella attuale riorganizzata da Pio XI. La posizione dell’A.C. subito dopo il ’48 può essere caratterizzata con la stessa osservazione che uno storico ha fatto a proposito di Luigi XVIII: Luigi XVIII non riusciva a persuadersi che nella Francia dopo il 1815 la monarchia dovesse avere un partito politica specifico per sostenersi. Tutti i ragionamenti fatti dagli storici cattolici per spiegare la nascita dell’A.C. e i tentativi fatti per riallacciare questa nuova formazione a movimenti e attività precedenti, sono fallacissimi. Dopo il ’48 in tutta Europa (in Italia la crisi finale assume la forma specifica di fallimento del neoguelfismo) è superata vittoriosamente per il liberalismo (inteso come concezione della vita oltre che come azione politica positiva) la lotta con la concezione «religiosa» della vita. Prima si formavano dei partiti contro la religione, più o meno effimeri; ora la religione «deve» avere un partito suo, non può più parlare (altro che ufficialmente, perché non confesserà mai questo stato di cose) come se sentisse ancora di essere la premessa necessaria, universale di ogni modo di pensare e di agire. Molti oggi non riescono più neanche a persuadersi che così potesse essere una volta.
Per dare un’idea di questo fatto si potrebbe dare questo modello: – oggi nessuno pensa sul serio a fondare un partito contro il suicidio (è possibile che esista in qualche parte qualche associazione contro il suicidio, ma è un’altra cosa), perché non esiste un partito che cerchi [persuadere] gli uomini che bisogna suicidarsi in massa (sebbene siano apparsi singoli individui e anche piccoli gruppi che hanno sostenuto forme simili di nichilismo radicale, pare in Ispagna; la «vita» è la premessa necessaria di ogni manifestazione di vita evidentemente. La religione ha avuto una funzione simile e se ne trovano abbondanti tracce nel linguaggio e nei modi di pensare dei contadini: cristiano e uomo significa la stessa cosa («Non sono cristiano« «E allora cosa sei, un animale?»): i coatti dicono: «cristiani e coatti» (in principio ad Ustica mi maravigliavo perché all’arrivo del vaporetto qualche coatto diceva: «sono tutti cristiani, non ci sono che cristiani, non c’è neanche un cristiano»: in carcere invece si dice più comunemente «borghesi e detenuti» o scherzosamente «borghesi e soldati» sebbene i meridionali dicano anche «cristiani e detenuti»), sarebbe interessante studiare tutta la serie di passaggi semantici per cui nel francese da «cristiano» si è venuti a «crétin» (donde il «cretino» italiano) e addirittura «grédin»; il fenomeno deve essere simile a quello per cui «villano» da «uomo di campagna» ha finito col significare «screanzato» e addirittura «mascalzone», cioè il nome «cristiano» usato dai contadini per indicare se stessi come «uomini» si è, nella forma più popolare, staccato da «cristiano» in senso religioso e ha avuto la stessa sorte di «manant». Forse anche il russo «krestianin», «contadino» ha la stessa origine mentre «cristiano» religioso, forma più colta, ha mantenuto l’aspirazione del χ greco.
Forse a questa concezione è legato anche il fatto (bisogna poi vedere se è vero) che molti contadini russi, che non conoscevano personalmente gli ebrei, credevano che gli ebrei avessero la coda o altro attributo animalesco.
L’esame storico del movimento dell’A.C. può dar luogo, analiticamente, a diverse serie di ricerche e di studi.
I Congressi Nazionali. Come sono preparati dalla stampa centrale e locale. Il materiale ufficiale preparatorio: relazioni ufficiali e d’opposizione.
L’Azione Cattolica è sempre stata un organismo complesso, anche prima della costituzione della Confederazione bianca del Lavoro e del Partito Popolare, il quale non può non essere considerato parte politicamente integrante dell’A.C. anche se ufficialmente ne era separato. La stessa complessità si verificava e si verifica anche nel campo internazionale: l’A.C: ufficialmente si accentra nella persona del Papa, che è centro internazionale per eccellenza, ma di fatto esiste più di un ufficio che funziona da centro internazionale più esplicitamente politico, come L’Ufficio di Malines che ha compilato il Codice Sociale o come un ufficio di Friburgo per l’azione sindacale (verificare).
Svolgimento dei Congressi. – Ciò che viene messo all’ordine del giorno e ciò che viene omesso per evitare dissensi radicali. – L’ordine del giorno dovrebbe risultare dai problemi concreti che nello spazio tra un Congresso e l’altro si sono imposti alla soluzione, oltre che dai punti generali dottrinari intorno ai quali si formano le correnti e le frazioni. Su quale base vengono scelte o rinnovate in parte le direzioni? Sulla base di una tendenza generica alla quale si dà una fiducia generica, oppure dopo che il Congresso stesso ha fissato un indirizzo concreto e preciso di attività? La democrazia interna di un movimento (il grado più o meno grande di democrazia interna, cioè di partecipazione della base del P. alle decisioni e alla fissazione del programma) si può misurare e giudicare anche e forse specialmente a questa stregua. – Altro elemento importante è la composizione sociale dei Congressi, degli oratori e della direzione eletta, in rapporto alla composizione sociale del P. – I giovani e i loro rapporti con gli adulti. I Congressi si occupano del movimento giovanile che dovrebbe essere la fonte maggiore per il reclutamento e la migliore scuola per il P. stesso? – Che influenza hanno sui congressi di P. le organizzazioni subordinate al P. (o che dovrebbero essere subordinate): il gruppo parlamentare o gli organizzatori sindacali ecc.? Viene fatta [organicamente] una posizione speciale nei congressi ai deputati e agli organizzatori sindacali?