cover falcemartello fratellanzaPer molti l'appartenenza al PCI ha significato l'entrata in una grande famiglia e come in molte vicende familiari, la storia del partito è anche una storia di lotte interne, di scontri e di separazioni. Del resto proprio da una scissione il PCI vede la luce, come costola che si separa dal PSI, a Livorno, nel 1921.
 
Per molti fu la guerra mondiale a rompere le incertezze e motivare l'entrata nel partito. Durante la Resistenza il PCI diviene per molti lo strumento più efficace per combattere l'occupazione tedesca. 
Miriam Mafai afferma che si trattava di una scelta che aveva, in quegli anni, anche un valore patriottico, oltre al fatto che rispondeva ad un ideale di giustizia sociale. Il PCI, puntando l'attenzione verso le classi subalterne si adoperava per combattere le vistose disuguaglianze economiche.

Quando c'era Berlinguer

La Fondazione Elio Quercioli in collaborazione con la Abitare Soc. Coop, nell’ambito del centenario dalla nascita del PCI vi invita lunedì 22 novembre alle ore 20:30 alla proiezione del film documentario “Quando c’era Berlinguer” diretto da Walter Veltroni.
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L'Internazionale Comunista comunica al mondo la morte di Antonio Gramsci

L'Internazionale Comunista così ne darà la comunicazione ai comunisti di tutto il mondo:
"Un nuovo anello si aggiunge alla catena dei delitti del fascismo contro la classe operaia, contro le masse lavoratrici, contro l'umanità. Il 27 aprile è morto a Roma, tra le mani dei carnefici fascisti, il compagno Antonio Gramsci, Capo della classe operaia e del Partito Comunista d'Italia.
Il compagno Gramsci, arrestato dai fascisti nell'ottobre 1926, è rimasto più di dieci anni in carcere.
La sua pena era spirata il 21 aprile 1937.
Egli è morto in carcere, malgrado fosse spirata la sua pena; egli è morto nel momento in cui la sua famiglia, i suoi compagni, tutti gli operai d'Italia potevano sperare che una volta in libertà egli avrebbe avuto la possibilità di ristabilire la sua salute distrutta da dieci anni di carcere. Gramsci è stato ucciso dal fascismo.
Egli è morto sotto le torture del fascismo italiano, che ha ucciso Matteotti e centinaia dei migliori figli della classe operaia d'Italia.
Egli è stato ucciso dai carnefici fascisti, che hanno annientato la libertà del popolo italiano e che ora tengono sospesa sui popoli del mondo intero la minaccia di una guerra sanguinosa.
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Amendola



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