Quaderno I (XVI) § (45) Intellettuali siciliani

Rivalità fra Palermo e Catania per contendersi il primato intellettuale dell’isola. – Catania chiamata l’Atene siciliana, anzi la «sicula Atene». – Celebrità di Catania: Domenico Tempio, poeta licenzioso, la cui attività viene dopo il terremoto del 1696 che distrusse Catania (Antonio Prestinenza collega il tono licenzioso del poeta al fatto del terremoto: morte – vita – distruzione – fecondità): – Vincenzo Bellini, contrapposto al Tempio per la sua melanconia romantica.
Mario Rapisardi è la gloria moderna di Catania. Garibaldi gli scrive: «All’avanguardia del progresso noi vi seguiamo» e Victo Hugo: «Vous êtes un précurseur». – Rapisardi-Garibaldi-Victor Hugo. – Polemica Carducci-Rapisardi- – Rapisardi-De Felice (il primo maggio De Felice conduceva il corteo sotto il portone di Rapisardi). – Popolarismo socialista mescolato col culto superstizioso di Sant’Agata: quando Rapisardi in punto di morte si volle che rientrasse nella chiesa: «Tal visse Argante e tal morì qual visse» disse Rapisardi. – Accanto al Rapisardi: Vetga, Capuana, De Roberto, che però non considerati «sicilianissimi», anche perché legati alle correnti continentali e amici del Carducci. – Catania e l’Abruzzo nella letteratura italiana dell’ottocento.

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