Argomenti di coltura. Contro natura, naturale ecc. § (151)
Cosa significa dire che una certa azione è «naturale», o che essa è invece «contro natura»? Ognuno, nel suo intimo, credi sapere esattamente cosa ciò significa, ma se si domanda una risposta esplicita, si vede che la cosa non è poi così facile. intanto occorre fissare che non si può parlare di «natura» come qualcosa di fisso e oggettivo; in questo caso «naturale» significa giusto e normale secondo la nostra attuale coscienza storica, che è poi la nostra «natura». Molte azioni che alla nostra coscienza appaiono contro natura, per altri sono naturali perché gli animali le compiono e non sono forse gli animali gli «esseri più naturali del mondo»? Queste forme di ragionamento si sentono fare a proposito di problemi connessi ai rapporti sessuali. Perché l’incesto sarebbe «contro natura» se esso è comune nella «natura»? Intanto anche queste affermazioni sugli animali non sempre sono esatte, perché le osservazioni sono fatte si animali addomesticati dall’uomo per il suo utile e costretti a una forma di vita che per loro non è naturale, ma è secondo la volontà umana. Ma se anche ciò fosse vero, che valore avrebbe ciò per l’uomo? La natura dell’uomo è l’insieme dei rapporti sociali che determina una coscienza storicamente definita, e questa coscienza indica ciò che è «naturale» o no [ed esiste così una natura umana contraddittoria perché è l’insieme dei rapporti sociali].
Si parla di «seconda natura»; una certa abitudine è diventata una seconda natura; ma la «prima natura» sarà stata proprio la prima? Non c’è in questo modo di esprimersi del senso comune l’accenno alla storicità della natura umana? (continua sotto).