• Sardegna, i primi 20 anni
1891 Antonio Gramsci nasce ad Ales, in Sardegna, il 22 gennaio 1891, quarto dei sette figli avuti da Francesco Gramsci e Giuseppina Marcias.
1894-1896 Al periodo del trasferimento della famiglia a Sòrgono (in provincia di Nuoro), risale, dopo una caduta, la malattia che gli lascerà una sgradevole malformazione fisica: la schiena, infatti, andrà lentamente incurvandosi mentre le cure mediche tenteranno invano di arrestare la sua deformazione.
1897-1899 La vita politica isolana era improntata a consorterie localistiche raccolte attorno a personaggi che usavano a loro piacere delle posizioni conquistate in Parlamento; come annotava allora il Pais Sera "Che a Roma prevalga questo o quel programma politico poco importa...
Ciò che importa è che il capopartito sia influente presso il Governo centrale, così che egli possa dominare in Sardegna, e quivi dominando, siccome conquistatore, benefichi i vincitori, annienti i vinti".
Francesco Gramsci rimane impigliato in una lotta di tal genere e, avendo appoggiato Carboni Boy, mentre sarà eletto deputato il Cocco Ortu, cadrà vittima della rivalsa del vincitore.
Mentre è assente da Sorgono il suo ufficio viene perquisito, lo si accusa di irregolarità amministrative, viene processato e condannato a oltre 5 anni di carcere per essere riabilitato solo dopo la scarcerazione.
1898-1902 Con l'arresto del padre la famiglia è caduta nella più totale miseria e si trasferisce a Ghilarza, il paese di origine della madre e dove risiedono i suoi parenti. Antonio frequenta le elementari.
1903-1905 Terminate le scuole elementari Gramsci trova un lavoro. Ricordando questi anni scriverà: "Mi dirigo da me da molto tempo e mi dirigo da me già da bambino.
Ho incominciato a lavorare da quando avevo undici anni, guadagnando ben nove lire al mese (ciò che del resto significava un chilo di pane al giorno) per dieci ore di lavoro al giorno compresa la mattina della domenica e me la passavo a smuovere registri che pesavano più di me e molte notti piangevo di nascosto perché mi doleva tutto il corpo. Ho conosciuto quasi sempre solo l'aspetto più brutale della vita e me la sono sempre cavata, bene o male". In queste condizioni continua gli studi privatamente.
1905-1907 La precaria salute e la malformità fisica, oltre alle attitudini dimostrate, inducono la famiglia ad affrontare enormi sacrifici perché Antonio continui gli studi nel vicino ginnasio di Santulussurgiu, dove si iscriverà per frequentarvi le ultime due classi. In questi anni egli conduce le prime riflessioni su come è costituita la società. La sua scuola di rivoluzionario è la Sardegna arcaica e primordiale, un mondo contadino che il capitalismo ha condannato alla miseria più inaudita. Il primo modo con cui Gramsci si fa una ragione politica delle condizioni in cui si trovano le masse popolari si esprime nel regionalismo, in quelle correnti meridionaliste allora così sviluppate nel Sud Italia e nelle Isole. Alcuni hanno affermato che Gramsci fu sardista tendendo a confondere quel generico istinto di ribellione regionalista con l'acquisizione di un sardismo di partito, di quel partito sardista che nascerà solo dopo la guerra del 1914-'18.
Così Gramsci ricorderà la vita politica nell'isola prima della guerra mondiale: "Le elezioni erano fatte su questioni molto generiche, perché i deputati rappresentavano posizioni personali e locali, e non posizioni di partiti nazionali. Ogni elezione sembrava essere quella per una costituente, e nello stesso tempo sembrava essere quella per un club di cacciatori".
Sul Partito Sardo d'Azione, quale si costituirà molti anni dopo, Gramsci avrà dure parole quando esso tenderà a rappresentare la subordinazione delle masse agli agrari, ed in questo senso lo combatterà apertamente ed aspramente, così come sarà sempre attento alle istanze di rivolta dei contadini, per liberarli dai condizionamenti della piccola borghesia e legarli al movimento del proletariato industriale. In questi primi anni della sua giovinezza Gramsci esprime il suo stato d'animo di rivolta contro il governo centrale, di ribellione alle condizioni coloniali dell'Isola e lo fa con gli strumenti disponibili allora in Sardegna, dove il movimento socialista era presente solo nei più grandi centri e nel bacino minerario del Sulcis-Iglesiente. Lo stesso Gennaro Gramsci, il fratello di Antonio, riuscì a sapere dell'esistenza del movimento socialista dai tecnici catastali con cui lavorò a Ghilarza, ma anche Gennaro potè acquisire quelle idee solo nel corso dei servizio militare che fece a Torino. Da Torino, dove è militare, Gennaro invia ad Antonio l'"Avanti" che Gramsci legge per la prima volta in questi anni ginnasiali.
1908-1911 Terminato il servizio militare, Gennaro trova lavoro a Cagliari come contabile in una fabbrichetta di ghiaccio, Antonio lo raggiunge per proseguire gli studi e frequentare il liceo.
Per contribuire alle spese scolastiche, Antonio fa lavori di contabilità e dà lezioni private, ma le sue condizioni finanziarie sono disastrose, come appare da alcune lettere al padre:
"Oggi non sono andato a scuola perché mi son dovuto risuolare le scarpe... Questo Carnevale non sono uscito un momento di casa", "quando sono andato a Ghilarza per Pasqua ero indecente, come hai detto tu stesso... per non farvi vergognare non sono uscito di casa per dieci giorni interi. Allora ero indecente, adesso che è passato un altro mese e mezzo, e sono cresciute le piaghe, non sono più indecente ma sudicio e stracciato... Non vado a scuola perché non ho un vestito pulito da potermi mettere".
Gennaro è cassiere della Camera del Lavoro, diventa segretario della sezione socialista e Antonio, che vive con lui, frequenta gli ambienti socialisti cagliaritani, partecipando attivamente ai dibattiti politici; scrive qualche articolo per "L’Unione Sarda", allora aperto alle istanze popolari.
Mentre nel 1908 cambia e approda al liceo Dettori di Cagliari, città dove in pratica comincia a condurre una vita autonoma. Inizia a leggere la stampa socialista che il fratello Gennaro gli invia da Torino.
Insieme a molti giovani del liceo Dettori, Gramsci partecipa alle "battaglie" per l'affermazione del libero pensiero e a discussioni di carattere culturale e politico. In quel periodo abita in una poverissima pensione in via Principe Amedeo, e le cose non cambiano certo in meglio quando si trasferisce in un'altra pensione di Corso Vittorio Emanuele.
Cagliari, in quel tempo, è una cittadina culturalmente vivace, dove si diffondono i primi fermenti sociali che influiranno notevolmente sulla sua formazione complessiva, sia sul piano culturale che caratteriale. A scuola si distingue per i suoi vivi interessi culturali, legge moltissimo (in particolareCroce e Salvemini), ma rivela anche una notevole tendenza per le scienze esatte e per la matematica.
Conseguita la licenza liceale, nel 1911 vince una borsa di studio per l'università di Torino.