Armando Cossutta
Iscritto dal 1943 al Partito Comunista Italiano. Partecipò da partigiano nelle Brigate Garibaldi alla Resistenza antifascista e antinazista.
Nel dopoguerra dirigente del partito, di cui incarnava la corrente più filo-sovietica: questa sua tendenza a considerare l'Unione Sovietica come "Stato guida" del movimento comunista mondiale lo portò a polemizzare con Enrico Berlinguer. Di recente pur senza rimpianti, Cossutta ritiene di aver sbagliato nell'andare contro Berlinguer.
Collaboratore de l'Unità ed ininterrottamente parlamentare dal 1972 al 2008 (prima come senatore, dal 1994 al 2006 come deputato, e quindi nuovamente come senatore), molti furono gli incarichi politici da lui ricoperti: ad fu consigliere comunale a Milano dal 1951; segretario comunale e poi regionale del PCI (nel primo caso a Milano, nel secondo in Lombardia) e membro della Direzione della Segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano.
Nel 1981 si oppose strenuamente alla linea revisionista del segretario del PCI Enrico Berlinguer, che aveva affermato che la "spinta propulsiva" della Rivoluzione d'Ottobre si era esaurita, tentando di sganciare il PCI dai suoi rapporti storici con i regimi comunisti del blocco sovietico. Oltre che nel merito, Cossutta criticò il metodo della scelta del PCI, che definì in un celebre articolo "lo strappo" per la sua gestazione estranea alle discussioni interne ed alla storia stessa del partito.
Contrario allo scioglimento del PCI egli fondò, nel febbraio 1991 con Sergio Garavini, Lucio Libertini ed altri, il Movimento per la Rifondazione Comunista.
Alle elezioni politiche del 2008 ha dichiarato di aver votato da comunista per il Partito Democratico.
Nel dopoguerra dirigente del partito, di cui incarnava la corrente più filo-sovietica: questa sua tendenza a considerare l'Unione Sovietica come "Stato guida" del movimento comunista mondiale lo portò a polemizzare con Enrico Berlinguer. Di recente pur senza rimpianti, Cossutta ritiene di aver sbagliato nell'andare contro Berlinguer.
Collaboratore de l'Unità ed ininterrottamente parlamentare dal 1972 al 2008 (prima come senatore, dal 1994 al 2006 come deputato, e quindi nuovamente come senatore), molti furono gli incarichi politici da lui ricoperti: ad fu consigliere comunale a Milano dal 1951; segretario comunale e poi regionale del PCI (nel primo caso a Milano, nel secondo in Lombardia) e membro della Direzione della Segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano.
Nel 1981 si oppose strenuamente alla linea revisionista del segretario del PCI Enrico Berlinguer, che aveva affermato che la "spinta propulsiva" della Rivoluzione d'Ottobre si era esaurita, tentando di sganciare il PCI dai suoi rapporti storici con i regimi comunisti del blocco sovietico. Oltre che nel merito, Cossutta criticò il metodo della scelta del PCI, che definì in un celebre articolo "lo strappo" per la sua gestazione estranea alle discussioni interne ed alla storia stessa del partito.
Contrario allo scioglimento del PCI egli fondò, nel febbraio 1991 con Sergio Garavini, Lucio Libertini ed altri, il Movimento per la Rifondazione Comunista.
Alle elezioni politiche del 2008 ha dichiarato di aver votato da comunista per il Partito Democratico.