Barbara Pollastrini

Barbara si avvicina alla politica, come molti della sua generazione con il movimento degli studenti in cui è attiva e dirigente a Milano e con il movimento delle donne.
Si laurea con lode all’Università Bocconi con una tesi su Charles Fourier e prosegue gli studi a Parigi presso l’Ecole pratique des hautes etudes. Insegna a scuola e alla Università statale di Milano.
Dopo qualche anno diventa Segretaria di Federazione a Milano (per la prima volta una donna segretaria in una importante città e anche allora per la prima volta, un’elezione a scrutinio segreto) dopo aver svolto il suo impegno come responsabile femminile.
Sono gli anni della prima inchiesta sulle impiegate e in Italia del convegno su "I sentimenti e la politica". Anni di confronto aspro nel Pci-Pds sui nodi della valutazione della valutazione del craxismo, sull’idea di innovazione nella politica, sui tratti fondanti dell’identità della sinistra. 
E', in questo periodo, consigliere comunale a Milano e poi deputata.
Fra il 1993 ed il 1996 lascia la politica fino alla piena assoluzione da una accusa paradossale.

Nel maggio del ’96 entra nell’esecutivo nazionale del Pds per scuola, università e ricerca, seguendo due associazioni tematiche di cui è responsabile, "Risorsa" per scuola e formazione e "Aurora" per università e ricerca che hanno circa 4600 iscritti. Promuove nel ’97 e nel ’98 la campagna "Un’Italia che sa, un’Italia che vale" con oltre 500 iniziative in tutta Italia su formazione, nuova etica pubblica, selezione delle classi dirigenti.
Barbara Pollastrini è la coordinatrice nazionale delle Democratiche di sinistra, eletta dalla Conferenza di Chianciano del 1999.

I temi dell’inclusione, del riconoscimento dei meriti, della deontologia, per una società sbloccata e regolata che sappia valorizzare i talenti delle donne caratterizzano la sua ricerca e la sua proposta per una politica e una sinistra rinnovata ed aperta.